Il giorno 07 Giugno 2017 dalle ore 21.30, presso il Salone Comunale – via Abbazia, a Treglio, si è tenuto il terzo incontro tematico relativo alla seconda fase del Contratto di Fiume Feltrino, promosso dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Chieti, e dai comuni di Lanciano (CH) – in qualità di capofila – Castel Frentano (CH), Frisa (CH), Treglio (CH) e San Vito Chietino (CH).
L’evento, realizzato all’interno del ciclo di incontri “Tu Come lo Vedi il Feltrino?”, ha posto come argomento di discussione la tematica “Risorse e pregio naturalistico del bacino del Feltrino”.
L’incontro è stato strutturato secondo lo schema già consolidato durante i precedenti due tavoli tematici: un primo momento di tipo informativo (presentazioni frontali) atto ad inquadrare le caratteristiche e le fasi del CdF Feltrino e il contesto territoriale di Treglio, risorse e criticità ambientali; un secondo momento di tipo consultivo (dibattito aperto ai partecipanti).
Dopo i saluti iniziali, il sindaco di Treglio Massimiliano Berghella ha brevemente ripercorso l’iter che ha portato all’attuazione del Contratto di Fiume Feltrino, sottolineando l’importanza della risorsa acqua e del processo di partecipazione come motore di consapevolezza per la cittadinanza del bacino idrografico del Feltrino. E’ stata posta particolare attenzione sulle peculiarità del territorio di Treglio, con riferimento alla copertura boschiva, la più conservata tra i Comuni del bacino idrografico.
A seguire Silvia Ferrante (CDCA Abruzzo) ha richiamato brevemente i presupposti e gli obiettivi dello strumento Contratto di Fiume, mettendo in evidenza l’importanza del processo partecipativo, al fine di fornire elementi di consapevolezza, e di individuare le linee strategiche condivise per la riqualificazione del territorio in questione, che andranno a comporre il Piano d’Azione previsto come output della seconda fase del CdF Feltrino.
Tommaso Pagliani (CDCA Abruzzo), dopo aver descritto gli obiettivi specifici della seconda fase del CdF Feltrino, ha richiamato le tappe (pregresse, in corso e prossime) del processo decisionale partecipato, lo stato dell’arte del Contratto di fiume per il Feltrino e i presupposti della programmazione urbanistica, con particolare riferimento alla normativa relativa ai “piani speciali territoriali”, che regola l’utilizzo del territorio ed organizza lo sviluppo delle attività umane svolte su di esso. E’ stato presentato l’opuscolo informativo “Se mi lasci non vale” per il contrasto al fenomeno di abbandono rifiuti, realizzato dal CDCA Abruzzo – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, contenente la normativa attuale rispetto all’abbandono rifiuti, e le modalità di segnalazione presso le autorità competenti.
A seguire (Con il supporto di alcune diapositive), Pagliani ha esposto gli elementi salienti del quadro conoscitivo preliminare: sono state trattate le principali questioni ambientali e socio-economiche legate al bacino idrografico del Feltrino, riportate nel Dossier Preliminare stilato nel 2015 (fase 1 del CdF Feltrino) e aggiornato durante l’attuale seconda fase.
In relazione al territorio di Treglio, i principali argomenti trattati sono stati i seguenti : usi delle acque; vegetazione e fascia ripariale, dissesto idrogeologico, abbandono rifiuti, perdita di biodiversità. Il territorio di Treglio, che vede al suo interno la presenza dei fossi Arno e Pagliarone, affluenti di 2° e di 3° ordine rispettivamente, presenta una situazione di naturalità a differenti livelli: la zona relativa al torrente Feltrino risulta essere la più compromessa, al contrario di Fosso Arno e Fosso Pagliarone, dove l’attività antropica negli anni è stata meno invasiva. Soprattutto in quest’ultimo si rinvengono più elevate valenze naturalistiche.
Durante la seconda parte dell’incontro si è aperto il dibattito agli interventi dei partecipanti, moderato da Tommaso Pagliani. I contributi emersi sono riportati di seguito all’interno di uno schema caratteristico dell’analisi territoriale, che verrà ripreso e approfondito come base preliminare al Piano d’Azione.
Erano presenti oltre 50 partecipanti fra cui: Sindaco di Treglio, Sindaco di Frisa, Assessori e Tecnici dei Comuni del Feltrino, Ecolan s.p.a., Proloco di Treglio, Ass. Italia Nostra sez. di Lanciano, Ass. Nuovo Senso Civico, imprenditori agricoli, cittadine/i.
CRITICITA’ | IMPATTO SOCIO-AMBIENTALE | PROPOSTE E OPPORTUNITA’ |
Abbandono rifiuti lungo gli argini del fiume Feltrino.
Inefficienze sullo smaltimento di rifiuti speciali (in amianto e RAEE)
Discariche abusive: • esempio della discarica dismessa in contrada Castellana (San Vito Chietino) attigua al Feltrino con alto indice di pericolosità (con un punteggio di 93,548 su 100, dati della Regione Abruzzo) • interramento rifiuti presso San Vito Chietino in loc. Feltrino |
– Rischio sanitario.
– Degrado ambientale e abbassamento del valore paesaggistico della vallata del Feltrino – Perdita di biodiversità |
– necessità di una procedura di messa in sicurezza adeguata all’interno del bacino idrografico, attraverso la collaborazione tra amministrazioni comunali e enti gestori. (Ecolan s.p.a.).
– proposta di realizzazione di un monitoraggio del fenomeno di abbandono rifiuti nel territorio d’interesse, e di un aumento di controlli. – Proposta di apertura di un’interlocuzione con la Regione per la ricerca di fondi da utilizzare per il recupero di amianto e RAEE nel territorio del Feltrino. (Negli anni scorsi è stato espletato un bando regionale pubblico per la concessione di contributi a fondo perduto destinati a soggetti privati per lo smaltimento di piccoli quantitativi di amianto. La Giunta Regionale ha in seguito approvato una delibera che mira ad utilizzare le economie derivate dal precedente bando riaprendo i termini per la presentazione delle domande da parte dei cittadini” bando regionale per il recupero dell’eternit). |
Agricoltura:
• scarsa qualità delle acque nella vallata del Feltrino, • inquinamento da fitofarmaci, • abbandono di rifiuti speciali agricoli lungo gli argini, • intervento antropico nel settore agricolo, che nel corso degli anni ha compromesso l’ecosistema fluviale (ad es. insediamenti agricoli che si protraggono sino alle rive del fiume, contrastando la vegetazione ripariale) • problematica cinghiali |
• Minaccia all’agricoltura di qualità.
• scadimento della qualità paesaggistica e dell’attrattiva turistica della valle del Feltrino • rarefazione della vegetazione ripariale con conseguente aggravamento del rischio idrogeologico • danni all’agricoltura dovuti alla presenza incontrollata di cinghiali |
• Valorizzazione del ruolo dell’agricoltore, e, in generale, dei fruitori del fiume, attraverso interventi di sensibilizzazione e educazione ambientale
• aumento dei controlli da parte delle Cantine sociali rispetto all’abuso di fitofarmaci in agricoltura • Valorizzazione dell’agricoltura di qualità, in contrapposizione al modello di agricoltura intensivo, individuando soluzioni condivise attraverso un processo di confronto degli organi principalmente coinvolti (cantine sociali, ordine degli agronomi, forestale, ecc) • Valorizzazione della cultura della manutenzione • Necessità di un piano per la prevenzione e il risarcimento dei danni da cinghiale |
Scarsa qualità delle acque, ed inefficienze del sistema depurativo.
Inefficienze delle operazioni di controllo e vigilanza da parte degli organi competenti.
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Ripercussioni sulla balneabilità presso i territori costieri (San Vito Chietino) e conseguentemente abbassamento del valore turistico delle zone interessate | • Nonostante il rafforzamento del sistema depurativo degli ultimi anni (attivazione del depuratore in contrada Santa Croce – Lanciano) è emersa la necessità di migliorare il sistema depurativo soprattutto relativamente ai piccoli impianti.
• Rispetto agli impianti fognari, inoltre, è stata segnalata la necessità di realizzazione di un adeguato sistema duale di raccolta delle acque. • Valorizzazione del concetto di Depuratore • Programmi di trasformazione del territorio in ottica del riconoscimento di nuovi SIC (Siti di Interesse Comunitario). Questo percorso facilita anche il reperimento dei fondi e permette la valorizzazione di punti panoramici e paesaggistici presenti all’interno del Bacino idrografico del Feltrino (risorse paesaggistiche e enogastronomiche, piccoli borghi)
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Attività industriali:
• presenza di rifiuti pericolosi lungo le rive del Feltrino • sversamenti nelle acque del Feltrino • Mancanza del sistema di raccolta e separazione delle acque bianche dalle acque nere
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• Rischio sanitario
• Degrado ambientale e abbassamento del valore paesaggistico della vallata del Feltrino • Perdita di biodiversità |
• Richiesta di aggiornamento del dossier preliminare rispetto alle attività industriali presso Fosso Pagliarone e Fosso Arno
• Richiesta di inserimento, nel Piano d’Azione, di interventi di monitoraggio delle acque provenienti da impianti industriali |
Altre Criticità:
– Mancanza di strumenti finanziari, da parte delle amministrazioni, per gli interventi di manutenzione e/o rigenerazione del bacino idrografico – Responsabilità politiche e scarso controllo dell’impatto antropico nel bacino idrografico, che hanno compromesso l’assetto del territorio – Mancanza di un adeguato sistema di monitoraggio delle criticità ambientali del bacino idrografico, fruibile dalla cittadinanza – Insufficienza degli interventi di manutenzione del territorio |
Ulteriori proposte:
• Valorizzazione e potenziamento delle buone pratiche: raccolta differenziata, efficientamento della depurazione, controllo delle pratiche agricole che potrebbero compromettere il territorio • Proposta di predisposizione di un Piano Speciale Territoriale per il bacino idrografico del Feltrino, sulla base di quanto riportato all’interno del Piano d’Azione, contenente le linee guida e le soluzioni individuate attraverso il processo partecipativo del CdF Feltrino
• Proposta di istituire un tavolo istituzionale permanente tra gli stakeholders del bacino idrografico del Feltrino e l’ente Regione Abruzzo per: – Valutare le risorse finanziarie e le tipologie di intervento preminenti per la rigenerazione del bacino idrografico del Feltrino – Avviare un censimento delle aree contaminate da amianto e RAEE – Pianificare interventi di messa a dimora di piante acquatiche per avviare la pratica della fitodepurazione, con il coinvolgimento del corpo forestale – Progettare una proposta di contenimento degli argini, finanziabile attraverso i fondi FAS, FSE e FESR, in contrasto al dissesto idrogeologico |
REPORT A CURA DI: CDCA Abruzzo