>> PRIMO INCONTRO TEMATICO – Rischio idrogeologico e riforestazione
Il giorno 16 Maggio 2017 dalle ore 21.30, presso i locali ubicati in via Feltrino 10/b a Castel Frentano, è stato organizzato il primo incontro tematico relativo alla seconda fase del Contratto di Fiume Feltrino, promosso dalla Provincia di Chieti, e dai comuni di Lanciano (CH) – in qualità di capofila, Castel Frentano (CH), Frisa (CH), Treglio (CH) e San Vito Chietino (CH).
L’evento, realizzato all’interno del ciclo di incontri “Tu Come lo Vedi il Feltrino?”, ha posto come argomento di discussione la tematica “Rischio Idrogeologico e Riforestazione”. Esso si inserisce all’interno della fase II del Contratto di Fiume Feltrino, affidata al Centro di Documentazione sui Conflitti ambientali Abruzzo (CDCA Abruzzo).
L’incontro ha rappresentato un’occasione strutturata per coinvolgere i soggetti interessati, attraverso il metodo partecipativo, con le finalità di attivare un processo di condivisione di informazioni, percezioni, esigenze, visioni e conoscenze per farle diventare “patrimonio comune”.
L’incontro è servito ad illustrare le principali caratteristiche del Contratto di Fiume, le motivazioni e la genesi dell’esperienza per il Feltrino, e gli obiettivi raggiunti durante la prima fase del progetto.
Ad una prima fase informativa, durante la quale è stato illustrato quanto raccolto nel Dossier Preliminare rispetto allo stato ambientale del territorio e gli aspetti socio-economici ad esso legati, è seguita la fase consultiva (dibattito moderato), atta a raccogliere aspettative ed istanze da parte dei partecipanti, in vista dell’elaborazione del Piano d’Azione.
In tal senso, gli obiettivi dell’incontro sono stati:
- informare i soggetti pubblici e privati, a vario titolo interessati al fiume Feltrino e al territorio connesso, sulle principali caratteristiche di un Contratto di Fiume;
- illustrare i passi già compiuti durante l’attuazione della prima fase del CdF Feltrino, i risultati raggiunti e i passi successivi;
- ascoltare aspettative e istanze degli attori locali nei confronti della questione socio-ambientale del Feltrino al fine di individuare soluzioni condivise;
- contribuire alla individuazione di un sistema di valori e priorità condivisi ;
- assicurare un processo trasparente, garantendo massimo accesso alle informazioni in possesso, e incentivare, attraverso la partecipazione, un atteggiamento propositivo per la definizione del Piano d’Azione del CdF Feltrino;
REPORT
L’incontro è stato organizzato in due fasi successive e correlate: la prima di tipo informativo (presentazioni frontali) atta a inquadrare il contesto territoriale di Castel Frentano rispetto alla sua posizione all’interno del bacino idrografico del Feltrino, nonché le principali criticità; la seconda di tipo consultivo (dibattito moderato) atta ad ascoltare le aspettative e le istanze degli attori locali sul percorso del Contratto di Fiume e sui relativi risultati.
Dopo i saluti iniziali di Vincenzo Giordano (Consigliere del Comune di Castel Frentano), l’introduzione da parte di Gabriele D’Angelo (Sindaco di Castel Frentano) ha richiamato le motivazioni del Contratto di Fiume e la finalità di questo incontro.
A seguire Silvia Ferrante (presidentessa del CDCA Abruzzo) ha richiamato brevemente i presupposti e gli obiettivi dello strumento Contratto di Fiume, mettendo in evidenza il ruolo di tali strumenti di programmazione negoziata nella ricerca di strategie multiobiettivo e partecipate di riqualificazione dei sistemi fluviali. La Ferrante ha, poi, illustrato le tappe salienti e i risultati raggiunti durante l’attuazione della prima fase del CdF Feltrino, lo stato dell’arte attuale e la strategia individuata per il futuro del percorso.
E’ stata posta particolare attenzione sull’importanza dei processi partecipativi nell’individuazione di azioni condivise per la rigenerazione della risorsa acqua in oggetto, e della necessità di interconnessione tra istituzioni pubbliche e private, organi di settore e cittadinanza.
Tommaso Pagliani (CDCA Abruzzo), in qualità di direttore scientifico per il contratto di Fiume Feltrino, ha illustrato (con supporto di alcune diapositive) le principali questioni ambientali e socio-economiche legate al bacino idrografico del corso d’acqua in questione, riportate nel Dossier Preliminare stilato nel 2015 (fase 1 del CdF Feltrino). E’ stato posto l’accento sul fatto che durante il periodo intercorso tra la conclusione della prima fase e l’avvio della fase attuale, le condizioni ambientali hanno subito alcune variazioni. L’intervento ha fatto particolare riferimento alle principali criticità del territorio di Castel Frentano, in particolare relative ai fenomeni idrogeologici che storicamente riguardano l’intero bacino idrografico (e di cui si è avuta testimonianza anche nel corrente anno 2017).
Il dibattito, moderato da Silvia Ferrante e Tommaso Pagliani, è stato caratterizzato da una nutrita e vivace serie di contributi da parte degli intervenuti, complessivamente tesi ad evidenziare in via preliminare una serie di tematiche ritenute di preminente interesse per i lavori del Contratto di Fiume Feltrino.
Erano presenti: il Presidente della Provincia di Chieti, Sindaci, Assessori e Tecnici dei Comuni del Feltrino, Associazioni (Italia Nostra sez. di Lanciano), Ordine degli Agronomi di Chieti, Carabinieri Forestali, Geologi, Architetti, Insegnanti, Imprenditori, Movimenti politici del territorio, Cittadini.
I contributi emersi sono riconducibili ad alcuni elementi comuni che vengono di seguito riportati secondo uno schema caratteristico dell’analisi territoriale, che nel proseguimento dei lavori verrà ripreso e approfondito.
CRITICITA’ | IMPATTO SOCIO-AMBIENTALE | PROPOSTE E OPPORTUNITA’ |
Scarsa qualità delle acque, dovuta a inadeguato sistema di depurazione
|
Ripercussioni sulla balneabilità presso i territori costieri (San Vito Chietino) e conseguentemente abbassamento del valore turistico delle zone interessate | Necessità di un sistema depurativo adeguato
|
Abbandono rifiuti lungo gli argini del fiume Feltrino
|
– Rischio sanitario, in particolare nelle zone turistiche prossime alla foce del Feltrino (San Vito Chietino)
– Minaccia all’agricoltura di qualità. – Degrado ambientale e abbassamento del valore paesaggistico della vallata del Feltrino – Perdita di biodiversità |
Valorizzazione turistica degli ambiti di terraferma (si è fatto l’esempio di un progetto di pista ciclabile lungo la vallata del Feltrino)
|
Agricoltura: terreni abbandonati, inquinamento da fitofarmaci, abbandono di rifiuti speciali agricoli lungo gli argini, scarsa responsabilità degli agricoltori nella realizzazione di interventi che possono compromettere l’ecosistema fluviale (ad es. insediamenti agricoli che si protraggono sino alle rive del fiume, contrastando la vegetazione ripariale) | Estremo scadimento della viabilità per il raggiungimento dei terreni agricoli da parte dei contadini, a causa del crollo di ponti e strade a seguito di piene o frane; da ciò deriva un aumento della pericolosità per chi deve recarsi presso i campi | – Valorizzazione del ruolo dell’agricoltore, e, in generale, dei fruitori del fiume, attraverso interventi di sensibilizzazione e educazione ambientale
– Valorizzazione dell’agricoltura di qualità, in contrapposizione al modello di agricoltura intensivo – Valorizzazione della cultura della manutenzione |
– Compromissione della fascia ripariale e rarefazione della vegetazione ripariale
– Aumento del rischio idrogeologico, legato soprattutto ad eventi franosi (Castel Frentano) e piene (San Vito Chietino, esempio del campeggio a rischio inondazione) |
– Diversi esempi di dissesto del territorio
– Consumo di suolo e cementificazione in assenza di controlli – Forte pressione antropica
|
– Pianificazione di interventi di riforestazione, in particolare lungo la fascia ripariale
– Proposta di progettazione di sistemi di fitodepurazione attraverso l’utilizzo di canne e giunchi
|
Altre Criticità:
– Mancanza di strumenti finanziari, da parte delle amministrazioni, per gli interventi di manutenzione e/o rigenerazione del bacino idrografico – Responsabilità politiche e scarso controllo dell’impatto antropico nel bacino idrografico, che hanno compromesso l’assetto del territorio – Mancanza di un adeguato sistema di monitoraggio delle criticità ambientali del bacino idrografico, fruibile dalla cittadinanza – Insufficienza degli interventi di manutenzione del territorio |
Ulteriori proposte:
– Valorizzazione e potenziamento delle buone pratiche: raccolta differenziata, efficientamento della depurazione, controllo delle pratiche agricole che potrebbero compromettere il territorio – Proposta di istituire un tavolo istituzionale permanente tra gli stakeholders del bacino idrografico del Feltrino e l’ente Regione Abruzzo per: · Valutare le risorse finanziarie e le tipologie di intervento preminenti per la rigenerazione del bacino idrografico del Feltrino · Avviare un censimento delle aree contaminate da amianto e RAEE · Pianificare interventi di messa a dimora di piante acquatiche per avviare la pratica della fitodepurazione, con il coinvolgimento del corpo forestale · Progettare una proposta di contenimento degli argini, finanziabile attraverso i fondi FAS e FESR, in contrasto al dissesto idrogeologico |
REPORT A CURA DI: Carmelita Ceruzzi (CDCA Abruzzo)
Per vedere il report completo scarica il PDF: Report I incontro CdF Feltrino Fase 2